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La bellezza รจ nellโ€™occhio di chi guarda

Aggiornamento: 11 mar

โ€œLa bellezza รจ nellโ€™occhio di chi guardaโ€ รจ una frase che mi รจ sempre piaciuta, tanto da dipingermela su una mano, senza nessuna pretesa di essere originale. Compare in un sacco di autori a partire dalla Grecia antica, passando per Shakespeare e Goethe, fino ai giorni nostri. Un adagio buono per tutte le stagioni, in fondo.

โ€œBeauty lies in the eye of the beholderโ€œ

La prima volta che lโ€™ho letta e che mi รจ rimasta impressa avevo non piรน di tredici anni e lโ€™ho letta in un fumetto. Potrei sbagliare, ma mi par di ricordare che si trattasse de: โ€œIl bambino a una dimensioneโ€, pubblicato nel 1972 negli Oscar Mondadori, una raccolta di strisce di Charlie Brown.

Parodiando Marcuse che con โ€œLโ€™uomo a una dimensioneโ€ dettรฒ lโ€™agenda delle rivolte sessantottesche, forse quello fu il primo libro di fumetti di Ch.M.Schultz ad arrivare in casa mia, in mano a mio padre, che nelle pause delle sue letture storiche si divertiva come un matto a leggere fumetti dโ€™autore. La frase me la ricordo vagamente in bocca al saggio Linus, ma poteva anche essere Snoopy. La ricordo perรฒ pronunciata come cortese risposta ad un complimento. Fu questa particolare accezione che mi colpรฌ. Tuttora la intendo in quel senso: se vedi del bello in me, o in quello che faccio รจ perchรฉ cโ€™รจ della bellezza dentro di te. Se faccio qualcosa di bello non รจ tutto merito mio, anche tu che ammiri stai facendo la tua parte.

Ma allora la bellezza dove si trova?

Molto meno mi piace lโ€™interpretazione piรน diffusa, come ad esempio, la citazione daย David Hume:

โ€Beauty in things exists merely in the mind which contemplates them.โ€œ

E cioรจ: โ€œLa bellezza delle cose esiste soltanto nella mente che le contempla.โ€ Praticamente un manifesto del relativismo estetico, della serie: โ€Non รจ bello ciรฒ che รจ bello, ma รจ bello ciรฒ che piaceโ€, per restare sul casereccio e senza scomodare mamme e scarrafoni.

La bellezza รจ nell'occhio di chi guarda

Eppure in quella bellezza che sonnecchia dentro lโ€™occhio dellโ€™osservatore e che non si sveglia finchรฉ non entra in risonanza con una creazione al di fuori di lui, trovo il senso piรน bello della frase.

Potrei aggiustare il tiro di Hume dicendo:

โ€œLa bellezza delle cose esiste anche nella mente (nellโ€™occhio) di chi le contempla.โ€

Lโ€™osservatore deve avere la sua idea di bellezza.

Posso creare opere mirabili ma se in chi le osserva non esiste almeno la categoria della bellezza, se non cโ€™รจ almeno un barlume di armonia, le opere restano inerti, morte, inutili. Lโ€™arte รจ lรฌ per essere contemplata da chi possiede giร  unโ€™idea, magari confusa, magari incolta, ma unโ€™idea di bello dentro di sรฉ. Non credo nรฉ allโ€™artista eroe incompreso e incomprensibile, nรฉ allโ€™osservatore che decide di attribuire valore artistico a ciรฒ che gli pare a seconda della convenienza o dellโ€™emozione del momento.

Credo invece che lโ€™opera dโ€™arte stabilisca una relazione, un dialogo tra chi crea e chi osserva. E credo e che le due parti debbano avere un terreno, un linguaggio in comune. Ogni artista cerca di svegliare nellโ€™osservatore la sua idea di bellezza. Lo provoca, a volte, lo schernisce, lo prende in giro, lo compiace, lo adula o semplicemente lo accontenta, quando non ha voglia di rischiare. Non puรฒ mai fare a meno di considerare i neuroni specchio del suo osservatore.

Spiegato in poche parole anche in questo brevissimo video estratto da un film con Ben Kingsley , Elegia dโ€™amore.

E tu, dovโ€™รจ che trovi la bellezza, dentro o fuori di te?

Contatti

cell: +39 336 924349

Via Giovanni Keplero 10 - 00142 Roma

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©2021 di mara celani architetto e fotografa

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