“Il bello dell’arte contemporanea è che ti costringe a pensare”: così Francesca Montinaro ad una signora che si preparava a posare per “Ritratto continuo“, per aiutarla a scegliere una frase da dipingerle sul palmo della mano. Insieme a me e ad altre donne ci stavamo preparando a posare per “Ritratto continuo”, una grande istallazione che Montinaro sta preparando presso la GNAM di Roma. Io ero lì che mi guardavo la mano dipinta da Francesca con la frase che mi ero scelta e aspettavo il mio turno. Sono stata invitata perchè di passaggio, e così ho potuto conoscere la persona dell’artista prima che la sua stessa opera. È stato bello trovarsi sul rovescio dell’arazzo, nel backstage. Ci sarò anch’io dentro l’opera, come la tela e i colori di un quadro, ma sotto forma di pixel, con la mia mano verde. Forse non mi vedrò, fra 300 facce, ma ne faccio già parte. È la naturalezza di tutto questo che un po’ mi sorprende. Questa è “body art”, ma senza scandalo, artificio o imbarazzo. La guarderemo stupiti e commossi il 30 novembre prossimo, giorno dell’inaugurazione, e saremo grate di averne fatto parte.
La bellezza nel mondo la portano le donne. Le donne sono la bellezza del mondo. La bellezza le donne ce l’hanno dentro. L’uomo cerca la bellezza al di fuori di sé e con determinazione la insegue, la cattura, la fa sua e poi la espone come un trofeo. La donna cerca di far conoscere la bellezza che porta dentro, dopo averla scoperta, con stupore, e cerca di stimolare l’osservatore a entrare in relazione con questo mondo che porta dentro. L’arte al femminile punta tutto sulla relazione con l’osservatore, che è chiamato anch’egli a fare la sua parte.
Amiamo l’arte, tutti, uomini e donne, quando ci ricorda i nostri desideri e le nostre speranze, quando ci aiuta ad esprimerli e a renderli noti.
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